Vendere online all’estero è uno dei principali obiettivi di tutti gli e-commerce. Avere un sito dal respiro internazionale consente ovviamente di aumentare il proprio fatturato, ma allo stesso tempo anche di farsi conoscere al di fuori dei confini nazionali. Le strette maglie della burocrazia però rendono difficoltoso lo sviluppo dell’e-commerce all’estero. Non si tratta di un vuoto legislativo, come magari può accadere per i social network, quanto piuttosto di una burocrazia troppo rigida e severa. Si calcola infatti che in ogni paese europeo la media nazionale di acquisti online si attesta solo al 12%. L’UE ha provveduto a rimuovere alcune barriere, introducendo normative più morbide per favorire la commercializzazione dei prodotti online all’estero.
Rimozione delle esenzioni e apertura dello sportello unico UE One Stop Shop
Una delle prime misure adottate dall’UE riguarda la rimozione delle esenzioni su tutti i prodotti con un costo inferiore ai 22 euro. Tali esenzioni infatti permettevano l’ingresso in Europa di articoli di valore, come tablet o smartphone. Questi prodotti venivano sottovalutati nei documenti di accompagnamento, necessari all’importazione per accedere alle esenzioni.
Fino a qualche mese fa un e-commerce che desiderava vendere all’estero, doveva registrarsi al registro IVA del paese indicato. Ogni registrazione costava ben 8.000 euro, una cifra non indifferente per un’attività di e-commerce. L’UE adesso ho istituito lo sportello unico One Stop Shop. Si tratta di un portale dove le aziende possono fare un’unica registrazione nel proprio paese di appartenenza, con un notevole risparmio economico, indipendentemente dalle zone in cui opera. Questo provvedimento dovrebbe apportare vantaggi per tutti. Gli oneri amministrativi infatti dovrebbero calare del 95%, con un incremento delle entrate IVA di ben 7 miliardi di euro.
Agevolazioni fiscali sull’editoria digitale e vendite più snelle
Le pubblicazioni digitali sono state equiparate a quelle cartacee. Viene quindi consentito agli Stati UE un’applicazione IVA ridotta sui contenuti digitali. Il discorso riguarda tutti i giornali ed i portali online, e gli e-book.
Infine l’UE ha studiato delle procedure per rendere più veloci e semplici le vendite per le piccole e medie imprese. Nello specifico vengono introdotte delle procedure più snelle per la gestione di operazioni transfrontaliere fino a 100.000 euro. Vengono invece gestite a livello nazionale tutte le operazioni transfrontaliere con un importo inferiore ai 100.000 euro. Queste soglie sono applicabili dal 2018 per i servizi elettronici, e dal 2021 per i beni.
Si calcola che queste novità introdotte dall’UE dovrebbero: ridurre le frodi fiscali nel settore dell’e-commerce; permettere alle aziende online di risparmiare fino a 2-3 miliardi di euro; assicurare una distribuzione dell’IVA più equa tra gli Stati membri.
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