Negli ultimi anni, il tema del rispetto dell’ambiente è al centro del dibattito tra le grandi potenze mondiali, che sono alla ricerca delle migliori soluzioni per garantire un futuro sostenibile alle generazioni di domani.
In verità, ognuno di noi, nel suo piccolo, è chiamato a fare qualcosa di concreto per evitare che la situazione peggiori.
Un monito che, applicato al settore della moda, ha trovato il suo simbolo in Orange Fiber, l’azienda italiana che, per la prima volta al mondo, ha progettato e realizzato dei tessuti provenienti dagli scarti della produzione agrumicola, dando nuova forma e contenuto al concetto di lusso.
“Orange Fiber è il nostro impegno per una moda più green ed eticamente corretta – dichiarano le due giovani fondatrici Adriana Santanocito ed Enrica Arena – E’ il sogno che, con determinazione, perseguiamo per far sì che si trasformi in una realtà capace di fare la differenza e contribuire ad un processo di sviluppo economico, sociale ed ambientale all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione per valorizzare la creatività, il saper fare e l’eccellenza del più autentico Made in Italy”.
Ma come nasce un’idea così originale ed ambiziosa?
Adriana ed Enrica sono due coinquiline come tante che, dalla Sicilia, si trasferiscono a Milano per studiare.
Adriana si laurea in Fashion Design con specializzazione in materiali tessili e nuove tecnologie ed ha una intuizione: dar vita ad un progetto in nome della creatività e della voglia di sperimentare, le caratteristiche che l’hanno sempre guidata nella vita, con le quali osserva il mondo da una prospettiva diversa, arrivando ad immaginare un tessuto là dove gli altri vedevano solo delle arance.
Una visione condivisa da Enrica, neo-laureata in Cooperazione internazionale per lo Sviluppo e Comunicazione, che si unisce al progetto scoprendo una particolare passione per l’imprenditoria sociale, come motore di crescita e sviluppo.
Così, nel 2012, comincia la collaborazione con il Politecnico di Milano, che porta allo sviluppo di un innovativo processo per la creazione di un fibra tessile utilizzando le 700.000 tonnellate di scarti che ogni anno produce l’industria di trasformazione agrumicola in Italia, i quali, per essere smaltiti in maniera corretta, comportano enormi costi sia per le aziende che realizzano succo di agrumi, sia per l’ambiente.
Con la soluzione brevettata da Orange Fiber, invece, la materia prima viene estratta direttamente da un sottoprodotto industriale riutilizzato, non rivale all’alimentazione, che preserva le risorse naturali riducendo lo sfruttamento di terra ed acqua e l’uso di pesticidi inquinanti, contribuendo all’eliminazione stessa degli scarti.
Un sogno che diventa realtà nel 2014, quando vengono realizzati i primi prototipi industriali del nuovo prodotto, presentati in occasione della Vogue Fashion Night Out; si tratta di un raso bianco ed un pizzo bianco e nero, ottenuti dall’unione delle fibre vegetali con la più pregiata seta comasca.
L’evento è un grande trampolino di lancio per l’azienda e il progetto comincia a raccogliere consensi e partner sia in Italia che all’estero, coinvolgendo le eccellenze del settore, tanto da ricevere, ad agosto 2015, il primo grande riconoscimento internazionale.
È il Global Change Award organizzato dalla H&M Foundation, l’ente no-profit dell’azienda di abbigliamento svedese, che seleziona e supporta le idee più innovative nel settore della moda, capaci di salvaguardare le risorse naturali del pianeta.
Orange Fiber è uno dei cinque progetti vincitori, selezionati da una giuria di esperti tra oltre 2.700 provenienti da 112 Paesi, e si aggiudica 150.000 € ed un anno di accelerazione progetto con la H&M Conscious Foundation, la KTH Royal Institue of Tecnology di Stoccolma ed Accenture.
Un’opportunità che permette all’azienda di testare, migliorare e scalare la propria idea di business, sviluppare ulteriormente il processo sul modello dell’economia circolare e, a fine anno, inaugurare il primo impianto pilota a Catania, terra d’origine delle due fondatrici, dove comincia la vera e propria produzione in vista del prossimo ingresso sul mercato.
Nello stabilimento siciliano avviene la prima lavorazione degli scarti agrumicoli, che vengono poi inviati in Spagna per diventare filati e tornare in Italia, dove il prodotto finito vede la luce sotto forma di un tessuto sostenibile di altissima qualità, di colore bianco naturale, che è possibile tingere, stampare, colorare e lavare come qualsiasi altro presente sul mercato.
Nel 2016, Orange Fiber vince il Premio per l’Innovazione ADI Design Index, conferito dall’Osservatorio Permanente del Design dell’ADI, seguito l’anno successivo dal Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi” consegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sempre nel 2017, in occasione della Giornata della Terra, Orange Fiber lavora con la maison fiorentina Salvatore Ferragamo, da sempre sostenitrice degli stessi valori etici, che dà forma al tessuto, mostrandone tutte le potenzialità tramite la Ferragamo Orange Fiber Collection, la prima collezione moda realizzata esclusivamente con tessuti provenienti da scarti di agrumi.
Una collaborazione vincente, che vale all’azienda un nuovo importante riconoscimento quale il Green Carpet Fashion Awards Italia nella sezione Technology ed Innovation, assegnatole dalla Camera Nazionale della Moda.
Oggi la produzione di Orange Fiber si concentra su tessuti in raso e popeline, ottenuti dall’unione delle fibre agrumicole con la seta comasca e il cotone, ed un twill, composto interamente di tessuto Orange, impalpabile e leggero.
Ma in cantiere sono già pronti vari progetti su diverse tipologie di tessuto, dai più strutturati ai più delicati, per soddisfare tutte le esigenze di creazione dei brand di moda.
Questo in contemporanea con la presentazione del prodotto sul mercato, per completare il processo di ricerca e sviluppo, ottimizzare i costi di produzione e replicare il modello sia in Italia che all’estero.
Perché l’obiettivo di Orange Fiber è affermarsi come first mover italiano nel segmento dei tessuti sostenibili attraverso una produzione “green”, con materiali provenienti da fonti rinnovabili, per creare un marchio tessile altamente riconoscibile e differenziato dagli altri per l’impegno nella tutela dell’ambiente.
Un impegno che, di recente, ha fatto entrare l’azienda nel portfolio della FTL Venture Inc., il fondo internazionale, creato dall’imprenditrice e fashion editor Miroslava Duma, per sviluppare le giuste sinergie tra nuove tecnologie e innovazioni sostenibili ed incentivare prodotti e brand che rispondono alle rinnovate esigenze della moda, in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale.
Perché l’amore per le eccellenze del territorio siciliano, la sostenibilità e i processi produttivi all’avanguardia, dei quali Orange Fiber si è fatto portatore, hanno dato vita ad una nuova idea di moda fondata sull’innovazione e sulla qualità della tradizione tessile italiana.
Un modello virtuoso da promuovere e replicare, per scrivere un futuro completamente inedito per la moda Made in Italy.