Consegnare il prodotto ordinato online da un cliente in meno di un’ora: questo è fondamentalmente l’obiettivo del quick commerce, detto anche q-commerce, una nuova modalità di vendita online ancora più veloce che è sicuramente figlia dei tempi che stiamo vivendo.
Se da una parte la digital transformation ha digitalizzato i servizi ed aumentato le vendite online, d’altra parte bisogna considerare le aspettative e le preferenze dei consumatori, rimasti ancorati ad una modalità di acquisto tradizionale.
Significa che i consumatori, pur beneficiando dei vantaggi offerti dall’online, non vogliono rinunciare ai benefici dell’offline. Online, ad esempio, si può acquistare un prodotto bypassando i problemi del traffico, delle file alle casse e del parcheggio, ma bisogna aspettare qualche giorno prima di riceverlo.
Il quick commerce invece garantisce la consegna in 15-30 minuti, coniugando sapientemente i vantaggi dell’online e dell’offline. Questa modalità di vendita è una dei nuovi trend dell’e-commerce 2021 e con ogni probabilità continuerà ad esserlo anche nei prossimi anni, quindi vale la pena approfondire ulteriormente il discorso.
Indice
Chi ha lanciato il quick commerce?
Il q-commerce è stato lanciato dalla start-up con sede a Berlino Delivery Hero, presente in ben 50 paesi. Dopo un periodo di crisi la start-up si è risollevata, paradossalmente, proprio in concomitanza dell’esplosione della pandemia da Covid-19 da aprile 2020.
In questo periodo c’è stato un vero e proprio boom di vendite online, quasi l’unico canale per effettuare acquisti. Tra le richieste, oltre ai prodotti tradizionali, c’erano anche beni solitamente acquistati ai supermercati, come generi alimentari, prodotti di prima necessità, articoli per l’infanzia e per l’igiene personale ecc.
Ed è qui che nasce il quick commerce, una formula che non va a sostituire quanto piuttosto ad integrare il commercio tradizionale. Come spiega Niklas Östberg, Ceo e fondatore di Delivery Hero, questa tipologia di consegna va considerata come una sorta di integrazione della spesa tradizionale. Talvolta le persone quando tornano a casa dimenticano di aver acquistato delle cose. In tal caso basta rivolgersi a Delivery Hero, che in meno di un’ora consegna il prodotto desiderato.
Östberg sostiene che il mondo sta andando proprio in questa direzione e la stessa digitalizzazione dei servizi, ormai consolidata, si sta ulteriormente evolvendo per assecondare le necessità e le esigenze dei consumatori.
Cosa sono i dark store?
Per comprendere meglio come funziona il quick commerce, dobbiamo capire cosa sono i dark store e quali sono le loro funzionalità. Possono essere chiamati con tanti nomi, come negozi cloud e Dmarts (Delivery-only local warehouses), e rappresentano il cuore pulsante del q-commerce.
Sono negozio non aperti al pubblico dove vengono custoditi gli articoli poi consegnati ai clienti. Devono trovarsi in posizioni strategiche delle città, consentendo così di consegnare i prodotti ordinati nel minor tempo possibile.
Non possono essere negozi eccessivamente grandi, quindi il titolare dell’e-commerce deve essere bravo a capire quali possono essere i prodotti più gettonati in un determinato periodo dell’anno o in specifiche fasce orarie. Risulta quindi importante profilare i clienti anche per garantire una vendita al dettaglio personalizzata.
In prossimità dell’estate, ad esempio, una novella sposa potrebbe accorgersi di aver dimenticato tutti i costumi nella vecchia casa. Avrà quindi bisogno di un nuovo costume da mare, che deve essere disponibile nello stock dei dark store.
Molto dipende chiaramente dal tipo di commercio. Chi si occupa di generi alimentari dovrebbe tener conto delle abitudini dei clienti. Si presume che la mattina possano arrivare richieste di latte, mentre la sera potrebbero aumentare le richieste di vino.
Le valutazioni chiaramente cambiano a seconda che si tratti di e-commerce che trattano articoli di tecnologia, abbigliamento intimo, oggetti medicali per la salute ecc.
I numeri di Delivery Hero
I numeri parlano chiaro: Delivery Hero oggi ha 600 dmarts distribuiti su 35 paesi e, nel primo trimestre del 2021, ha registrato un aumento degli ordini del 400%. Una crescita portentosa che sembra destinata a continuare anche nei prossimi mesi.
La start-up annovera tra i suoi partner non solo privati, ma anche ristoranti, bar, farmacie, fiorai, negozi di abbigliamento ecc. Questa tendenza è lo specchio dei tempi che cambiano e tutte le altre attività, grandi o piccole che siano, devono adeguarsi.
Quick commerce, il trend del futuro
Sono tantissimi i nomi della grande distribuzione che stanno prendendo ad esempio il modello di Delivery Hero: da Glovo a Getir, da Wolt a FoodPanda. Anche i negozi di quartiere si stanno però interessando fortemente al quick commerce, che attrae un’utenza sempre più eterogenea ed in costante crescita.
Si tratta di un sistema di vendita piuttosto “democratico”, poiché offre gli stessi vantaggi alle grandi multinazionali ed ai centri commerciali, così come ai piccoli negozi che possono emergere in un mercato sempre più saturo e competitivo.
Per restare al passo coi tempi bisogna quindi assecondare le esigenze dei clienti, capire cosa vogliono ed offrire un servizio personalizzato e cucito su misura per loro.
Tutto questo è il quick commerce, una tipologia di mercato nato nella pandemia che farà sentire i suoi effetti anche negli anni futuri.
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