Esistono vari modi di fare SEO, da quello per le schede prodotto fino a quello per i contenuti del blog. La SEO è sicuramente una strategia fondamentale per ogni e-commerce, che va curata con estrema attenzione. É talmente importante che qualcuno ha sviluppato e perfezionate tecniche di negative SEO, con l’obiettivo appunto di penalizzare e screditare i propri competitor, facendo scendere il posizionamento sui motori di ricerca.
Le conseguenze di un attacco sono varie e possono avere ripercussioni piuttosto gravi: dalla perdita di posizionamento del proprio e-commerce nella SERP fino addirittura alla sua esclusione dalla ricerca di Google.
Quali sono le principali tecniche di negative SEO? Come tutelarsi? Scopriamolo nei successivi paragrafi.
Indice
Le 3 motivazioni principali che spingono a creare tecniche di negative SEO
La negative SEO può essere utilizzata principalmente per 3 motivi:
- ridurre la visibilità di un competitor. Si mettono in atto una serie di pratiche finalizzate a sabotare il sito di un competitor, così da scavalcarlo nel posizionamento della SERP;
- difendere la reputazione online. Questa tecnica mira ad eliminare informazioni negative su un’azienda o su una persona. Generalmente è utilizzata da vip e persone famose che vogliono mantenere pulita la loro immagine e si rivolgono ad esperti per eliminare qualsiasi informazione sul web che possa danneggiarli;
- per motivi politici e ambientalisti. Diversi studi hanno evidenziato azioni denigratorie da parte di animalisti per screditare o smascherare i siti di aziende che fanno esperimenti sugli animali.
Le tecniche di negative SEO
Possiamo individuare due tipologie di tecniche, impiegate sia nel SEO on site che nel SEO off site: alcune discutibili che superano i limiti della legalità e altre virtuose e legittime. Partendo dal presupposto che ogni azienda farebbe bene a direzionare i propri sforzi e i propri mezzi per migliorarsi, piuttosto che a screditare i rivali, scopriamo le tecniche più diffuse, da quelle ritenute amorali e discutibili fino a quelle che rientrano nella legalità.
Tecniche che superano i limiti della legalità
Tra le tecniche più diffuse c’è il cosiddetto Google Bowling, che consiste nell’aumentare i backlink spam verso il sito competitor.
Ricevere link autorevoli e a tema sicuramente è un vantaggio per il sito, che a sua volta ne trae beneficio in termini di autorevolezza.
Al contrario, se verso un sito vengono indirizzati link di scarsa qualità e non pertinenti, si rischia di ottenere una penalizzazione.
Una tecnica collegata al Google Bowling è l’anchor text spam e in tal caso, oltre ai backlink spam, aumentano anche le anchor text simili o uguali.
Si può ad esempio generare una serie di backlink tutti con lo stesso testo di ancoraggio affinché Google penalizzi quel sito per l’utilizzo eccessivo di quella keyword.
Una tecnica decisamente illegale è quella chiamata infect, che è un vero hacking poiché consiste nell’hackerare il sito da abbattere tramite tecniche di site scripting.
Attaccando un sito un hacker può manipolare gli aspetti tecnici che determinano le prestazioni e di conseguenza il posizionamento della piattaforma sui motori di ricerca.
Queste sono alcune delle tecniche di negative SEO ed è inutile sottolineare che sono illegali e che, se scoperte, possono avere conseguenze molto pesanti per i responsabili.
Tecniche legittime
Ci sono una serie di tecniche legittime che invece possono essere messe in pratica.
Ad esempio è possibile richiedere la rimozione di contenuti offensivi che sono stati pubblicati su un sito o su un blog.
In genere basta una semplice e-mail per convincere l’autore a rimuovere il contenuto. Nei casi più complessi è invece necessario inviare una lettera del proprio legale per velocizzare la rimozione.
Oppure, pratica decisamente virtuosa e legittima, puoi realizzare e promuovere una serie di contenuti che parlano in maniera positiva del tuo e-commerce.
Ci sono alcuni articoli che contengono informazioni e messaggi negativi per la tua azienda. Allora rispondi con una serie di contenuti positivi e fai SEO per promuovere queste pagine, così da spingere verso il basso nella SERP gli articoli che screditano la tua azienda.
Come difendersi dagli attacchi di negative SEO?
Gli attacchi di negative SEO sono subdoli, poiché non sempre è facile individuarli. Ci sono però alcuni fattori che possono evidenziare attacchi nei tuoi confronti:
- posizionamento che crolla;
- riduzione improvvisa del traffico organico;
- backlink negativi ricevuti.
Questi sono elementi da attenzione con grande cura. Tieni presente però che prestazioni negative possono essere dettate anche da altri fattori.
Magari non hai aggiornato il tuo sito agli algoritmi di Google, che cambiano di continuo, o semplicemente è aumentata la concorrenza nel tuo settore.
In ogni caso puoi adottare alcune contromisure per difendere il tuo e-commerce da eventuali attacchi esterni.
Monitora costantemente Google Search Console, un servizio messo a disposizione da Google che ti offre una panoramica completa sulle prestazioni organiche del tuo sito.
Dotati di un buon antivirus per proteggere l’e-commerce da attacchi di virus e malware e imposta backup automatici per ripristinare il sito in caso di attacchi.
Usa password difficili e cambiale frequentemente, con una cadenza periodica di almeno 3 o 4 mesi.
Foto: Pixabay
